Secondo l’ultimo sondaggio del Centro Studi e Documentazione Direct Line non sono molti gli italiani al volante che hanno abitudini eco-compatibili. L’indagine evidenzia infatti il persistere, fra gli automobilisti, di comportamenti dannosi, oltre che per la salute, anche per l’ambiente in cui viviamo.
Il 39% del campione intervistato ha ammesso di tenere il veicolo in sosta con il motore acceso, per riscaldare l’abitacolo d’inverno e raffreddarlo in estate. Non è eco-friendly neppure l’11% del campione, che dichiara di non effettuare i controlli periodici sull’auto, semplicemente perché a prima vista può apparire in perfette condizioni.
Non smaltire correttamente l’olio per il motore è un’altra cattiva abitudine degli italiani al volante. Il 32% degli interpellati da Direct Line ha infatti confessato di buttare l’olio lubrificante usato nei tombini, invece di contattare il COOU – Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati – che indica agli automobilisti il punto di raccolta più vicino. Nello specifico hanno risposto il maniera positiva al quesito il 35% degli uomini contro il 29% delle donne, dimostrando quindi una maggiore propensione verso comportamenti più sostenibili.
Dal sondaggio emerge inoltre che il 6% del campione dichiara di pulire da solo la propria auto, non curante del fatto che detergenti e altri prodotti utilizzati per il lavaggio possono essere un fattore inquinante da non sottovalutare.
L’indagine Direct Line prosegue rilevando anche un altro ‘vizio’ degli automobilisti indisciplinati: gettare oggetti dal finestrino di un’auto in corsa risulta essere un’abitudine diffusa. Il 95% del campione dichiara infatti di essere stato testimone di un evento legato a questa cattiva abitudine. Colpiscono le dichiarazioni del 41% degli automobilisti che sostengono di aver visto lanciare da un auto mozziconi di sigarette: un gesto di inciviltà che colpisce duramente l’ambiente se si tiene conto che un mozzicone di sigaretta non solo può essere causa di incendi, ma contiene sostante altamente inquinanti – come nicotina, arsenico, acido cianidrico, catrame e ammoniaca – e impiega fino a 5 anni per la totale biodegradazione. Altri intervistati ancora dichiarano di aver visto gettare materiali di plastica (17%), cartacce (18%), lattine (9%), cibo (3%), chewing gum (3%)… e persino pannolini de bebè (9%).
Lo spaccato regionale dell’indagine Direct Line rileva che milanesi (40%) e fiorentini (41%) rimangono più a lungo fermi con il motore accesso, mentre non smaltiscono correttamente l’olio usato il 37% dei romani e il 36% dei veronesi. Detengono il primato negato per la mancata revisione all’auto i palermitani (19%) e cagliaritani (18%). Infine il 14% dei bolognesi e il 5% dei torinesi dichiarano di lavare la propria auto con detergenti che possono danneggiare l’ambiente.